Camilla George Quartet

Ho avuto il piacere e l'onore di realizzare un servizio fotografico con Camilla George, una delle personalità più autentiche ed eleganti della nuova scena jazz britannica. Già dai primi scatti, è stato evidente che il suo legame con il sassofono va ben oltre la semplice esecuzione musicale: è un linguaggio intimo, un'estensione profonda del suo modo di esprimersi e raccontarsi.

Nata nel 1988 a Eket, in Nigeria, e cresciuta nel cuore del West London, Camilla incarna una doppia eredità culturale: quella africana, ricca di simbolismo e radici profonde, e quella londinese, vibrante e in costante evoluzione. Figlia di un appassionato di musica, ha scoperto il jazz fin da bambina, immergendosi nei vinili di leggende come Fela Kuti, Charlie Parker e Jackie McLean. A soli undici anni ha imbracciato il suo primo sax e, da quel momento, il viaggio per trovare la propria voce non si è mai interrotto.

Dopo aver completato il suo percorso formativo al Trinity College of Music, conseguendo un master in Jazz Performance, Camilla ha costruito una carriera che fonde tecnica impeccabile e una forte identità stilistica. Dal 2004 è parte integrante del collettivo Tomorrow’s Warriors, è stata membro dei Jazz Jamaica – con cui ha ottenuto una nomination ai MOBO Awards – e nel 2014 ha fondato il suo progetto, il Camilla George Quartet.

La sua discografia rappresenta un viaggio coerente e profondamente personale:

Isang (2017), il suo album di debutto, il cui titolo significa "viaggio" nella lingua ibibio;

The People Could Fly (2018), un'opera ispirata alle leggende africane che narrano la liberazione degli schiavi attraverso la forza dell'immaginazione;

Ibio-Ibio (2022), un tributo alla sua tribù d'origine, dove jazz, hip-hop e afrobeat si intrecciano in un linguaggio vibrante e unico.

Durante il servizio fotografico, ho cercato di catturare questa straordinaria fusione di culture e sonorità. Lavorando esclusivamente con la luce naturale e morbidi contrasti, ho voluto che ogni immagine raccontasse la profondità del respiro del suo sax e la sua presenza magnetica. Nei suoi gesti si percepiscono forza e grazia, mentre nei silenzi tra una nota e l'altra si avverte la stessa intensità che emerge nel suo sguardo diretto verso l'obiettivo.

Non si trattava solo di ritrarre un'artista, ma di immortalare il momento in cui la musica e l'essenza della persona si fondono in un tutt'uno. Il mio obiettivo era creare fotografie che parlassero di ritmo, identità e libertà – gli stessi elementi che rendono unico il suo straordinario linguaggio musicale.

Oggi, Camilla George è una delle sassofoniste più significative del jazz contemporaneo: un'artista capace di muoversi con maestria tra tradizione e modernità, tra le influenze di Londra e le profonde radici della Nigeria, tra il respiro metropolitano e l'eredità ancestrale. Il nostro incontro è stato un dialogo fatto di luce, suono e attimi sospesi – quelli che, attraverso queste immagini, continueranno a raccontare la sua musica.

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